Care colleghe, cari colleghi!
E già! questa è una provocazione, anche se molti di noi ci sperano!
Iniziamo con un passo alla volta … forse da metà settembre a scuola si potrà togliere la mascherina. Vedremo …ma qui l’abbraccio di cui parlo è quello che propone don Lorenzo Milani (anche quest’anno ho scelto un testo suo) ma assieme ai suoi allievi, nella bellissima “Lettera ad una professoressa”:
A Borgo il preside ha concesso un’aula ai ragazzi di terza media per un ballo con le compagne. I salesiani, per non essere da meno, organizzano il corso mascherato. Un professore che conosco si fa vedere con la Gazzetta dello Sport in tasca. Sono uomini pieni di comprensione per le ≪esigenze≫ dei giovani. Del resto `e comodo accettare il mondo così com’è. Un insegnante con la Gazzetta in tasca s’intende bene con un babbo operaio con la Gazzetta in tasca, per parlare d’un figliolo col pallone sotto braccio o d’una figliola che sta un’ora dal parrucchiere. Poi l’insegnante fa un piccolo segno sul registro e i figlioli dell’operaio vanno a lavorare quando ancora non sanno leggere. I figlioli dell’insegnante seguitano a studiare a oltranza anche se ≪non ne hanno voglia≫ o ≪non capiscono nulla≫.
Di questi tempi ci si riempie la bocca con questo termine, discriminazione. E forse è giusto parlarne, ma qui si ricorda una subdola discriminazione che può talvolta ancora serpeggiare nelle nostre classi quando ci relazioniamo con una certa o una cert’altra categoria di allievi. Auguro a tutti noi che ci sia il giusto e sano entusiasmo per incontrare i nostri ragazzi nelle aule e che il nostro sia uno zelo buono e non arrivismo per superare gli altri operatori ma buona volontà per poter collaborare con tutti. Potremo prendere spunto da un ballo o una canzone, dall’attualità del giorno o da un antico testo biblico, l’importante è dare a ciascuno il suo (come amava ripetere don Milani e Aristotele prima di lui), per poter accogliere “le esigenze dei giovani”.
Buon anno scolastico a tutte e a tutti!
don Rolando